Parma, 19 novembre 2018 – L’Università di Parma è l’unica istituzione non tedesca finanziata dal Ministero federale dell'Istruzione e della Ricerca (BMBF) per partecipare al progetto “Open Digital Lab for You” (DigiLab4U), che digitalizza e collega i laboratori di ricerca e di apprendimento nella produzione e nella logistica e di cui è referente per l’Ateneo Massimo Bertolini, docente del Dipartimento di Ingegneria e Architettura e Direttore del “Future Technology Lab”.

Il consorzio di ricerca, composto, oltre che dall’Università di Parma, dalla Stuttgart University of Applied Sciences (HFT Stuttgart), dal Bremen Institute for Production and Logistics (BIBA), dall'Institute for Knowledge Media (IWM) dell'Università di Koblenz-Landau e dal RWTH Aachen di Aquisgrana, si prefigge di creare, grazie all’innovazione digitale, nuove forme di collegamento e di messa in rete di laboratori didattici e di ricerca, indipendentemente dalla loro localizzazione fisica.

Il progetto parte dall’assunto che la digitalizzazione cambierà il mondo del lavoro e che l'elemento centrale per l'economia sarà il networking intelligente. In ambito universitario sono ancora molto limitate le esperienze di digitalizzazione e messa in rete di sistemi industriali e logistici, sebbene le nuove competenze digitali possano essere meglio comunicate agli studenti in ambienti di laboratorio. Affinché la quarta rivoluzione industriale (Industria 4.0) possa essere affrontata con successo dai professionisti di domani, gli studenti e i ricercatori devono disporre di ambienti pratici, digitalizzati e collegati in rete.

Le infrastrutture di laboratorio attualmente presenti nella maggior parte delle Università sono generalmente costose, sia in termini economici che dal punto di vista del personale necessario al loro funzionamento, e sono tipicamente disponibili solo per uno specifico istituto di ricerca. Al contrario, i laboratori puramente virtuali offrono vantaggi in termini di sicurezza, scalabilità, accesso remoto ed efficienza dei costi. Tuttavia, le simulazioni e gli ambienti puramente virtuali non possono sostituire il successo degli ambienti di laboratorio reali, che richiedono e promuovono conoscenze diverse. Si cercherà quindi di esplorare le sinergie tra i due approcci, utilizzando, tra le altre cose, la Realtà Aumentata per colmare il divario tra l'esperienza "virtuale" e "reale".

Saranno supportati scenari multiutente e l'apprendimento individuale diretto: ad esempio, gli studenti dell'HFT Stuttgart potranno accedere in modo continuo ai laboratori di BIBA e dell'Università di Parma, così da promuovere lo scambio di esperienze nella ricerca e nell'insegnamento oltre i confini dei singoli istituti.

Infine, si combineranno metodi propri della formazione ingegneristica e Serious Games, utilizzando strumenti quali la Learning Analytics (analisi di apprendimento), Mixed/Augmented Reality e Open Badges.

È prevista l'inclusione futura di ulteriori laboratori, per colmare il fabbisogno di ricerca dal punto di vista tecnico, didattico e organizzativo.

Modificato il