Il prof. Felice Giuliani,  professore ordinario di strade, ferrovie e aeroporti del Dipartimento di Ingegneria e Architettura dell’Ateneo, è stato intervistato dal The New York Times in merito all’incidente stradale che ha coinvolto un bus di turisti, tutti di nazionalità straniera,  precipitato da un cavalcavia a Mestre nella serata di martedì 3 ottobre u.s. A causa dell’incidente hanno perso la vita ventuno persone, di cui due bambini.

La sua intervista compare in un articolo del The New York Times che cerca di far luce sulla dinamica dell’incidente, pubblicato il 4 ottobre 2023.

Il prof. Giuliani ha dichiarato che le barriere stradali sono progettate per contenere gli impatti di veicoli ordinari e che il guardrail di Mestre era “inadeguato”.

Il docente, durante l’intervista telefonica al The New York Times, ha affermato :

“Il problema è che, in Italia, il quadro legislativo e l'attenzione generale sono molto focalizzati sui nuovi progetti e molto meno sulle infrastrutture esistenti e sull'esistente obbligo del mantenimento dell'efficienza tecnica. Un guardrail come quello di Mestre non potrebbe mai essere posto in opera oggi su un cavalcavia o una rampa nello specifico contesto viabilistico”.

In passato il prof. Giuliani era stato nominato dal Tribunale di Avellino come Consulente Tecnico d’Ufficio nella causa per l’incidente avvenuto il 28 luglio 2013 sul viadotto autostradale Acqualonga (A16) in direzione Canosa; in quell’occasione un bus che trasportava un gruppo di pellegrini era precipitato causando la morte di quaranta persone. A causa del numero delle vittime divenne il più grave incidente stradale della storia d’Italia.

In quell’occasione le conclusioni delle valutazioni effettuate, dal Prof. Giuliani, nella sua perizia furono che il bus sarebbe stato efficacemente trattenuto in carreggiata se l’infrastruttura fosse stata correttamente controllata e manutenuta.

 

 

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