Parma, 7 dicembre 2017 - Applicare le tecnologie innovative dell’Internet delle cose (IoT) negli ambienti di vita quotidiana delle persone over65 per migliorare le loro condizioni di salute.

E’ questo il principale obiettivo del progetto europeo Activage che i partner italiani del “DS Emilia-Romagna” presentano oggi a Parma. Il progetto, sviluppato contemporaneamente in altri sei Paesi europei fino al 2020, in Italiacoinvolgerà 200 anziani 65enni e oltre di Parma e provincia e relativi caregiverin uno studio sperimentale, per testare un’ampia gamma di servizi basati sulle tecnologie IoT, utili a monitorare le condizioni di salute e a promuovere uno stile di vita attivo e sano.

“In questo progetto – ha dichiarato Elena Saccenti, direttore generale Ausl Parma durante la conferenza stampa di presentazione -  vogliamo testare nuove tecnologie per migliorare la qualità e la continuità delle cure ai pazienti. Grazie al progetto Activage abbiamo l'opportunità di sperimentare se con queste tecnologie possiamo innovare anche l'organizzazione dei servizi di assistenza territoriale. Il fatto che nel maggio 2018 sia stata indicata Parma come sede del meeeting annuale del progetto con i partner degli altri sei Paesi europei è un ulteriore riconoscimento per il nostro sistema sanitario provinciale”. 

“La scelta di Parma per la realizzazione in Italia del progetto – ha sottolineato Enrico Montanari  Responsabile scientifico progetto Activage DS Emilia-Romagna  - è stata favorita dalla presenza diffusa della Case della salute, dall'utilizzo del Fascicolo sanitario elettronico da parte degli assistiti e della rete informatica Sole da parte dei medici di medicina generale”.  “Con queste tecnologie faremo dei passi avanti anche nella medicina pro-attiva o di iniziativa - ha aggiunto Ettore Brianti Direttore sanitario Ausl Parma - per prevenire le situazioni acute, gestire meglio le cronicità ed evitare i ricoveri inutili”.   

“Abbiamo scelto di utilizzare nelle case delle persone tecnologie non invasive – ha detto Stefano Nunziata, Cup2000 spa Responsabileprogetto Activage DS Emilia-Romagna - con l'obiettivo non solo di ricerca e sperimentazione ma anche di integrazione successiva dei risultati del progetto  nei percorsi di cura e dunque nel sistema sanitario”.  

“I dati rilevati dai sensori installati nelle case dei pazienti – ha concluso Paolo Ciampolini, Università di Parma - Dip.to di Ingegneria e Architettura - verranno elaborati e trasformati in informazioni utili. Saranno poi forniti agli operatori sanitari e ai medici non per sostituire le cure ma per aggiungere elementi utili a procedure e tecniche sanitarie. Attraverso il monitoraggio continuo dei pazienti si possono infatti ricavare informazioni in più, utili a intervenire tempestivamente”.

Il Progetto
Il gruppo di anziani parmensi (100 partecipanti diretti e 100 come gruppo di controllo) è stato selezionato tra gli assistiti di una decina di medici di medicina generaleprovinciali, tra coloro che hanno subito un ictus con moderate conseguenze sulla salute. Lo studio realizzato dal progetto Activage rileva i principali bisogni nella persona che ha subito unictus, e che per questo a domicilio deve mantenere un’attività motoria e una qualità di vita adeguate alla sua condizione, con l’obiettivo di prolungarne e sostenerne la vita indipendente nelproprio ambiente. Al tempo stesso, grazie ad Activage, sarà possibile rispondere alle reali esigenze dei caregivers, dei fornitori di servizi socio-assistenziali e del sistema sanitario.

Sono tre le fasi principali del progetto. La prima consiste nel coinvolgimento di medici e pazienti in base ad un protocollo scientificamente validato e definito. Successivamente il progetto prevede l’utilizzo di sensori, dotati di tecnologia IoT, per monitorare i pazienti e i loro ambienti di vita domiciliare. Monitorando con sensori ambientali e personali i comportamenti quotidiani delle persone, è infatti possibile percepire eventuali cambiamenti e intervenire prontamente in caso di necessità. Con il consenso degli interessati e dei rispettivi caregivers, nelle abitazioni verranno installati sensori di presenza e movimento posizionati in determinati punti della casa (letto, poltrona, toilette,ecc). Saranno applicati anche sistemi di rilevazione del contatto magnetico per monitorare l’apertura/chiusura di una porta/finestra, l’utilizzo di dispensatoridi farmaci e della bilancia.

Infine, la terza fase prevede che tutti i dati raccolti dai sensori vengano trasmessi online, opportunamente elaborati, analizzati e registrati, e quindi restituiti attraverso il Fascicolo sanitario elettronico agli utenti/pazienti e ai loro caregivers, e nella scheda sanitaria individuale tramite la rete SOLE al medico curante per adottareo integrare strategie specifiche di intervento e di cura.

Al progetto Activage, sia a livello europeo che in Italia, partecipano partner pubblici e privati che operano in diversi settori, dalla sanità all’informatica e domotica, dalla ricerca accademica alle telecomunicazioni.

In Italia il progetto è realizzato nel “Deployment site” (DS) Emilia-Romagna di cui fanno parte la Regione Emilia-Romagna, Cup2000 spa (DS Leader), l’Azienda Usl di Parma, l’Università di Parma, Aurora Domus coop.soc. Onlus, l’Istituto di scienza e tecnologie dell’informazione “A.Faedo” del Consiglio Nazionale delle Ricerche, IBM ResearchGmbh e Wind Tre.

Cosa fanno i partner italiani di Activage: 

  • Cup 2000 è la società ICT in ambito sanitario della Regione Emilia-Romagna. Ha sviluppato e gestisce l'infrastruttura e-health regionale e altri servizi. Tutti i dati elaborati dai sensori “IoT” verranno inviati a CUP2000 che provvederà ad inserirli nel Fascicolo sanitario elettronico di ogni singolo utilizzatore e nella cartella SOLE per la valutazione del medico di medicina generale. E’ il DS Leader del progetto Activage in Italia.
  • Azienda Usl di Parma è l’Azienda Sanitaria Locale incaricata di reclutare e motivare i pazienti per il progetto pilota, identificare i risultati sociali e clinici, convalidare le attività e sottoporre il progetto all’approvazione del Comitato Etico delle due Aziende sanitarie parmensi.
  • Università di Parma Dipartimento di Ingegneria e Architettura è una équipe interdisciplinare composta da ricercatori provenienti da diversi settori ICT, con competenze su ambienti intelligenti e soluzioni per una vita “ambientalizzata assistita”. Si occuperà dell’installazione e del funzionamento dei sensori applicati nelle abitazioni dei pazienti del gruppo sperimentale.
  • CNR- l’Istituto di scienza e tecnologie dell’informazione (ISTI) di Pisa è uno dei più grandi istituti di ricerca ICT del Consiglio Nazionale delle Ricerche. Il ruolo dell'ISTI è di esperto di tecnologia di universAAL, e il suo contributo atteso è quello di supportare la progettazione di integrazione tra le diverse piattaforme aperte e di estendere le caratteristiche di universAAL con nuove tecnologie di rilevamento per analizzare il comportamento degli utenti finali, in particolare i sensori di rilevazione della qualità del sonno.
  • Aurora Domus, cooperativa sociale di Parma, fornisce servizi alla persona in diversi ambiti di attività e opera sia a livello regionale che nazionale con una lunga esperienza nella fornitura di servizi assistenziali.
  • IBM Research, uno dei principali operatori del settore delle tecnologie dell'informazione, supporta l'integrazione e l'analisi dei dati, con particolare attenzione alle attività di sicurezza e riservatezza dei dati. A livello europeo, IBM partecipa attivamente ai gruppi di lavoro dell'AIOTI (Alleanza per l'innovazione nell'Internet degli oggetti)
  • Wind Tre, il gruppo coinvolto nelle attività di ricerca e sviluppo propone nuovi servizi che sfruttano la tecnologia IoT. Questa attività permette a Wind Tre, ai vertici del mercato della telefonia mobile in Italia e seconda in quella del fisso, di analizzare la sostenibilità delle nuove soluzioni per avere una visione completa di tutte le opportunità di sviluppo. In particolare, Wind Tre mette a disposizione la propria infrastruttura di rete per connettere i sensori presenti nelle abitazioni dei pazienti coinvolti nella sperimentazione.
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