Parma, 17 giugno 2019 - Sono stati presentati nei giorni scorsi al Parma UniverCity Info Point i risultati dell’Osservatorio Commercio Parma, il progetto nato nel 2017 dalla collaborazione tra ASCOM PARMA e DIA - Dipartimento di Ingegneria e Architettura Università di Parma con l’obiettivo di creare una banca dati completa e aggiornata sullo stato dell’arte del commercio a Parma. Alla presenza di studenti, cittadini e autorità, i rappresentanti di Ascom e DIA hanno infatti illustrato nel dettaglio la fase di censimento e analisi delle oltre 3500 attività del centro storico e della prima periferia prese in esame. Un’indagine approfondita e svolta nell’arco del biennio 2017/2019 che costituisce un contributo di conoscenza utile alle Istituzioni locali per elaborare proposte e strategie di riqualificazione del contesto commerciale e urbano.

A dare il via ai lavori, il Rettore dell’Università di Parma Paolo Andrei e del Presidente Ascom Vittorio Dall’Aglio, che hanno sottolineato l’importanza e il valore aggiunto del progetto.

“La collaborazione tra il nostro Dipartimento di Ingegneria e Architettura e Ascom Parma si inserisce nel quadro dell’attività costante di apertura verso l’esterno dell’Università – ha spiegato il Rettore Paolo Andrei - In questa rete di relazioni il mondo del commercio è senz’altro, per noi, un interlocutore forte, ed è importante che le nostre competenze si mettano al suo fianco con analisi come questa, che tra l’altro può fare da base per l’elaborazione di strategie di riqualificazione oggi di vitale interesse per tutte le città.  Anche questo è un tassello delle attività di Terza missione del nostro Ateneo, sempre più impegnato a fornire un contributo significativo, attraverso le sue conoscenze e competenze, alla crescita del territorio”.

“Progettare e programmare il futuro commerciale nella nostra città è un impegno che interessa non solo il mondo del terziario, che noi rappresentiamo, ma è una responsabilità che coinvolge l’intera collettività – ha commentato Vittorio Dall’AglioAttraverso la preziosa collaborazione con il dipartimento DIA, sarà possibile portare all’attenzione delle Istituzioni un ulteriore contributo di dati e informazioni da cui partire per trovare soluzioni nuove che rigenerino il nostro tessuto commerciale, comprendendo gli attuali scenari economici e del mercato. In questo senso, la coesione fra pubblico e privato permetterà di aumentare sensibilmente le possibilità di successo per la nostra città”.

Dopo i saluti introduttivi, sono quindi intervenuti Paolo Giandebiaggi, professore ordinario di Rilievo architettonico e urbano del Dipartimento di Ingegneria e Architettura, e Claudio Franchini, Direttore di Ascom Parma, per descrivere la parte più tecnica del progetto.

“Il rilievo, l’indagine, la conoscenza profonda dei fatti urbani – ha osservato Paolo Giandebiaggi - consentono quel monitoraggio che è indispensabile per prevenire fenomeni negativi sulla città ed impostare seriamente metodologie di cura. Tenendo presente che il commercio è una delle funzioni caratterizzanti l’organismo urbano questa indagine svolta sull’intero nucleo urbano, sia centro storico che periferia quali parti di un unicum inseparabile, consente di confrontare i dati raccolti sulla morfologia della città, sulle caratteristiche del rapporto tra forma e funzione, e comprendere come queste siano in grado, se opportunamente indirizzate e corrette, di produrre miglioramenti rigenerativi sia in senso economico, che socio-culturale. Infatti, le informazioni raccolte non solo restituiscono chiavi di lettura inedite rispetto al tema del commercio nella nostra città, ma se confrontate con altri dati di rilievo urbano, possono contribuire a dare risposte su possibili interventi specifici in chiave di riqualificazione dei complessi sistemi indotti dai comportamenti della comunità insediata”.

“I dati che emergono da questo studio innovativo, sia nei contenuti che nel metodo – ha aggiunto  Claudio Franchinisono per molti versi sorprendenti e delineano una città che dal punto di vista commerciale ha diverse criticità che rischiano di peggiorare se non vengono realizzati interventi innovativi e pensati su una scala pluriennale. Per rigenerare e rivitalizzare il commercio e il turismo occorre, a nostro parere, programmare politiche legate non solo al numero delle aziende e alla loro tipologia, ma anche al contesto urbano in cui queste operano, considerando le dimensioni degli spazi commerciali, la loro accessibilità ed i relativi servizi di supporto: tutto ciò contestualizzato in relazione alle specificità delle singole vie e/o quartieri.  Lo sforzo di questo studio – ha concluso -  è quello di avere raccolto un numero enorme e diversificato di informazioni che nei prossimi mesi dovranno essere elaborate ed essere la base per i futuri progetti di rigenerazione urbana commerciale della nostra città.”

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